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Brexit: dal 31/01/2020 è realtà. Dai documenti agli acquisti online, cosa cambia per gli italiani


E’ ufficiale: dalla mezzanotte di oggi, 31 gennaio 2020, la Gran Bretagna non fa più parte dell‘Unione Europea. Dal 1° febbraio scorso inizia un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2020, durante il quale Londra e Bruxelles cercheranno di arrivare ad un accordo per definire bene i diritti e i doveri dei cittadini britannici in UE e dei cittadini europei in UK.

Senza accordo, il cosiddetto no deal, gli effetti della Brexit sarebbero immediati. Molti governi, compreso quello italiano, sono già corsi ai ripari annunciando dei provvedimenti per evitare che contratti finanziari, assicurativi e giuridici possano essere compromessi.

La Commissione europea ha creato il servizio Europe Direct. Si tratta di un numero gratuito 0080067891011 che si può chiamare dappertutto in Europea e risponde in tutte le lingue ufficiali della UE. L’Agenzia delle Entrate ha istituito una casella postale dedicata ai quesiti di Brexit per residenti non su imposte dirette e indirette: infobrexit@agenziaentrate.it


Ecco cosa potrebbe succedere in caso di no deal

Viaggi in Gran Bretagna

In aereo: i voli non dovrebbero essere più di tanto interessati dalla Brexit “dura”,

“Sono in corso accordi per evitare che siano bloccati. Sarai protetto dai diritti dei passeggeri aerei dell’UE per i voli in partenza dall’UE (operati da compagnie aeree dell’UE ed extra UE) e per i voli che arrivano in UE in partenza da Paesi extra UE (operati da compagnie UE). Sarai protetto dai diritti dei passeggeri aerei del Regno Unito per i voli in partenza dal Regno Unito operati da compagnie aeree del Regno Unito (ad esempio British Airways). I diritti del Regno Unito rifletteranno, per il momento, gli attuali diritti dell’Unione Europea”.

In treno: per la parte del tuo viaggio che si svolgerà in Paesi dell’UE, i diritti dei passeggeri ferroviari dell’UE saranno protetti in caso di cancellazione o ritardo. I diritti del Regno Unito proteggeranno invece  per la parte del viaggio nel Regno Unito.

In auto: come viaggiatore, è possibile usare la propria patente di guida nel Regno Unito. Occorre verificare con la propria compagnia di assicurazione la copertura nel Regno Unito e se è necessaria una prova di assicurazione come il documento chiamato “carta verde”.

Pacchetto vacanza: se c’è un problema si avrà diritto a un rimborso se il pacchetto è acquistato da un’agenzia di viaggi situata nell’UE. Se invece si acquista il pacchetto da un organizzatore del Regno Unito potrebbe non essere protetti. I tale caso è possibile che sia necessaria un’assicurazione complementare.

Altre conseguenze della Brexit

Se ci si ammala nel Regno Unito: non sarà possibile utilizzare la tessera sanitaria europea nel Regno Unito. Potrebbe essere necessario dover sottoscrivere un’assicurazione di viaggio.

Utilizzo del telefono: l’operatore di telefonia mobile potrà applicare supplementi per le chiamate, i testi e l’uso dei dati quando si è nel Regno Unito poiché le norme sul roaming dell’UE non saranno più applicabili in tale paese.

Pagamento con carta di credito: i costi non dovrebbero aumentare poiché il Regno Unito continuerà a vietare le commissioni aggiuntive per i pagamenti con le carte come l’UE.


Acquisti online da un venditore nel Regno Unito

Il suggerimento in questo caso è controllare i termini contrattuali per verificare se si è protetti dalle norme europee sui diritti dei consumatori, da quelle del Regno Unito o se si applica la legge di un altro paese.

Per chi lavora sarà necessario un visto

Il tempo massimo per restare nel Regno Unito come turisti è di tre mesi, dopodiché occorre chiedere un visto di lavoro che richiede una trafila più complicata. Anche andare a studiare nelle università inglesi potrebbe costare molto di più e tutti gli sconti e le facilitazioni attualmente in atto dovranno essere tutte riconsiderate nei prossimi mesi.

“Se sei uno tra tantissimi italiani che lavorano nel Regno Unito, ma non hai mai chiesto o desiderato avere la cittadinanza britannica potrai probabilmente ottenere un visto di lavoro, da rinnovare ogni 2, 3 o 5 anni, presentando una richiesta da parte del proprio datore. Se invece hai intenzione di trasferirti ora, da oggi in poi dovrai dimostrare di aver già trovato un’occupazione prima di partire (oppure entrare come turista e tentare di trovarlo nei tre mesi di tempo a tua disposizione). Infine ricordati che se paghi le tasse in Gran Bretagna da almeno 5 anni puoi chiedere permesso di residenza e cittadinanza: tuttavia per farlo adesso ci vuole più tempo e denaro (un anno e almeno 1.000 sterline)”.

Documenti validi per viaggiare

Le Autorità britanniche hanno segnalato che a fini di registrazione, di ingresso e permanenza nel Regno Unito, anche dopo l’uscita dalla UE, continueranno a essere validi i passaporti europei (biometrici) e le carte di identità nazionali (cartacee ed elettroniche) fino a dicembre 2020. Tale condizione non sarà garantita dopo il 1° gennaio 2021. La carta d’identità in formato cartaceo continuerà a essere un valido documento per l’ingresso nel Regno Unito fino a dicembre 2020.

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