Il comune di Lacchiarella è situato a sud di Milano nella zona bassa della pianura padana. Il nome Lacchiarella (dialetto: Laciarèla) deriva da "Lactarella" che significa "piccola latteria" e tale definizione deve essere attribuita all'abbondante produzione di latte anticamente vantata nella zona.
Da Cascina Decima, moderna corte lombarda di Lacchiarella, passava la strada romana che collegava Mediolanum con Ticinum (Pavia). Il suo nome deriva da Ad Decimum, che ricorda la sua distanza in miglia da Mediolanum.[5]
Il paese, che ha sicuramente origini romane, sorse e si sviluppò in seguito alla bonifica della pianura. Dall'anno 400 d.C. Lacchiarella subì le disastrose invasioni barbariche: dagli Unni ai Goti e dai Longobardi ai Franchi e agli Ungari che, nell'898, la saccheggiarono e distrussero con razzie di ogni genere. In seguito al reiterarsi di queste scorrerie, i milanesi eressero il castello di Lacchiarella con la rocca, le torri e il fossato e ne mantennero il presidio fino al 1275; successivamente, per ridurre costi insostenibili, molti castelli dovettero essere smantellati e questa sorte toccò anche a quello di Lacchiarella.
Nel XIII secolo Matteo Visconti, signore di Milano, realizzò nuove opere di fortificazione e fece ricostruire soltanto la rocca, attuale sede del Consiglio Comunale. Nel 1630, la terribile peste, mirabilmente descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi, mieté molte vittime anche a Lacchiarella ma, passata l'epidemia, la vita riprese con fervore e il paese divenne un prestigioso centro di scambi del vasto territorio circostante.
Nel periodo risorgimentale numerosi cittadini di Lacchiarella si distinsero per il loro valore. Ricordiamo: Gaetano Tibaldi alla difesa di Venezia nel 1849, il tredicenne Giambattista Vigo alla difesa di Roma nel 1849 e i fratelli Federico (uno dei Mille di Giuseppe Garibaldi) ed Erminio Tessera.
A testimonianza delle antiche origini di Lacchiarella restano anche le chiese del paese. L'Oratorio di San Martino, dedicato al santo vescovo di Tours e realizzato nel XVI secolo. Distrutto e ricostruito più volte, fu fatto restaurare nel 1958 da mons. Felice Falcetti e oggi si possono ammirare le porte in bronzo, da lui commissionate, con bassorilievi raffiguranti alcuni episodi della vita del santo e i preziosi affreschi. La chiesa principale di Lacchiarella è dedicata a Santa Maria Assunta. Eretta nel 1430 fu poi demolita nel 1600 e su quella stessa area fu ricostruita. Venne consacrata il 17 aprile 1603 dal cardinale Federico Borromeo divenendo Parrocchia Prepositurale a seguito della soppressione della Pieve di Decimo. In essa fu collocata la bellissima immagine della Madonna, tuttora oggetto di venerazione[6].
Storicamente importante è l'Oratorio di San Rocco, con il suo prezioso patrimonio artistico, voluto nel 1565 da San Carlo Borromeo per la confraternita dei Disciplini fondata da lui stesso e posta sotto la protezione di San Michele. Fervente la pietà popolare nel nostro paese infatti erano numerose le Confraternite storicamente presenti: la Confraternita del Suffragio, il Terz'ordine francescano, la Confraternita del S. Rosario e infine la Confraternita del SS. Sacramento ancora presente[7].
Negli ultimi decenni Lacchiarella si è notevolmente sviluppata, mutando la sua fisionomia di paese prettamente agricolo in centro industriale, progredendo nel commercio e nell'artigianato.
Tradizioni e folclore
Autunno Ciarlasco - Palio dell'oca
Lacchiarella fin dai tempi antichi era nota per l'allevamento delle oche. Nel 1833, in una descrizione del paese, Cesare Cantù descriveva Lacchiarella come “paese famoso per le sue oche”.
A partire dal 1977 i ciarlaschi, ispirandosi ai giochi tradizionali del 15 e 16 agosto, allora festa patronale e del paese, si sfidano per contendersi il Palio dell'Oca. La disfida si svolge nelle prime tre domeniche di autunno, l'ultima di settembre e le prime due di ottobre, da ciò la manifestazione prende anche il nome anche di Autunno Ciarlasco. I cantoni che si contendono il Palio sono sette e i loro nomi derivano dall'antica toponomastica del paese.
I sette cantoni partecipanti al Palio sono:
Betula
Municipin
Piaseou[9]
Piss
Prà Vedar
Punt da Lègn
San Ruchin
Nel corso dell'Autunno Ciarlasco si svolgono giochi di abilità, velocità e tecnica oltre che danze e varie esibizioni.
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